Il “consenso empatico”

Sia il Cerchio che il Consiglio dei Saggi utilizzano il Metodo del Consenso per raggiungere decisioni comprese e condivise da tutti: un processo che sottolinea il percorso e il contributo di tutti alla presa di decisione, e non solo i risultati. Ma come risultato immediato si ha lo sviluppo di una comunicazione empatica all’interno del gruppo e la valorizzazione delle differenze come ricchezza e “bio-diversità”.

Il Metodo del Consenso è un percorso di auto-formazione che il gruppo sceglie consapevolmente di intraprendere, nel quale c’è una crescita costante perché diventa un’attitudine interiore che piano piano informa tutte le azioni della vita, anche a livello individuale.

Nella pratica, “consenso”  non significa unanimità.  In caso di unanimità tutti nel gruppo sono d’accordo, tutti sono convinti di aver fatto la scelta migliore in quel momento, tutti sono“vincitori”.

Il processo decisionale consensuale ha invece origine da un conflitto e dalla volontà di trasformarlo, elaborarlo, compostarlo.

Basilico, considerando l’elemento della conflittualità come un’energia da cavalcare, ha introdotto nella sua pratica decisionale la Comunicazione Empatica, secondo la visione della comunicazione non violenta di Marshall Rosemberg, nella convinzione che per elaborare decisioni veramente condivise è essenziale prima rendersi consapevoli delle dinamiche della comunicazione e mettersi in grado di comunicare in modo rispettoso dei bisogni di tutti.
Si è avviato così un percorso di formazione che ha già visto tre tappe, dall’inverno 2009.

Ci accorgiamo delle incredibili difficoltà che il sistema educativo corrente ci ha creato prima di tutto nella capacità di ascolto degli altri e dei nostri stessi bisogni profondi, che incredibilmente stentiamo a riconoscere nel marasma di giudizi che instancabilmente si affacciano alla nostra mente. Ma quando riusciamo a connetterci a noi stessi e agli altri con empatia, e a percepire quella verità e autenticità di cui ciascuno di noi porta un pezzo, respiriamo un’aria nuova, di rinascita interiore e socale. Eduardo Montoya, nostra guida in questa esperienza, ha recentemente coinvolto nell’attività Cristina Mezzogiorno che ha seguito una formazione secondo la tradizione dei nativi americani, e porta nel gruppo anche la saggezza del “Bastone della Parola” e il sapere della ritualità dei Nativi.

Consenso Empatico: il metodo del consenso secondo Basilico
Siamo partiti da una idea che ci è sembrata molto feconda. Il Metodo del consenso potrebbe essere reso più efficace se si prendesse cura delle relazioni e della comunicazione fra le persone. Quindi l’intenzione è di collegare il Metodo del Consenso alla Comunicazione empatica.
Questo abbinamento ha un’altra motivazione. Come per i quaccheri e i nativi americani che ce l’hanno tramandato il metodo del consenso funziona bene quando è sorretto da una certa spiritualità. La Comunicazione empatica è al servizio della stessa spiritualità.

La parola e l’ascolto
Anche se lo diamo per scontato la parola e l’ascolto sono due strumenti straordinari. Quando impariamo a “suonarli” bene ci aiutano a “creare comunità”.
Un gruppo di persone si riunisce per decidere qualcosa. Uno di loro interviene a un certo punto. Lo fa perché, per esempio, vuole dire la sua opinione su qualcosa. Ma a parte il bisogno di esprimersi, lui o lei ne ha un altro molto importante, collegato al primo: il bisogno di essere ascoltato.
Questo bisogno, il gruppo lo può soddisfare o no.

I passi del bastone della parola
Col Bastone della Parola chi parla è incoraggiato a farlo alla prima persona. “Io penso…”, “Io credo…”, “Per me è importante…”, “Io ho bisogno di…”.
Si parla per esprimere la propria verità. Immaginiamo che l’oratore abbia voluto valutare la proposta che Basilico scelga di sempre adoperare il metodo del consenso per tutte le decisioni dell’assemblea.Tutti gli altri nel cerchio ascoltano in modo di accogliere senza preconcetti la verità di chi sta parlando.
Quando ha finito di parlare uno degli ascoltatori, uno che se la sente, riscontra ciò che ha capito.
Per far ciò può seguire il modello della CE (osservazione, sentimenti, bisogni e richiesta o azione): “Voglio dirti ciò che io ho recepito. Quando tu pensi alla proposta che Basilico decida di sempre utilizzare il metodo del consenso per prendere tutte le decisioni (osservazione) ti senti allarmato (sentimento) perché vedi un rischio di rigidità a detrimento della spontaneità e della libera scelta di ciascuno di noi. Il tuo interesse è proteggere le persone e il gruppo (bisogno). E allora vorresti che si decida di lasciar i soci liberi di utilizzare il metodo o no (richiesta o azione proposta). Ho capito bene?”
Se l’oratore si sente capito il bastone può passare al prossimo sulla lista degli oratori. Se invece non si è sentito capito:

  • un altro volontario può provare a riscontrare se pensa di aver capito o
  • l’oratore può chiarire il punto che gli è sembrato non capito

E così finché l’oratore si sente capito. Questo processo può sembrare faticoso e dispendioso di tempo. In realtà è molto efficiente perché con un po’ di pratica migliorerà l’esecuzione della nostra musica e raggiungeremo il consenso prima.

Tutto ciò che viene elaborato in questa “scuola” di auto-formazione, nell’intenzione di Basilico sarà condiviso con altri gruppi, associazioni organizzazioni: il lavoro in parallelo di diversi gruppi contribuisce ad aumentare la connessione fra persone che stanno impegnandosi per un cambiamento di paradigma nella società e a rafforzare una rete ampia che va intrecciandosi attraverso il Pianeta perché si inauguri un’ era “evoluzionaria”.

(Per informazioni: fuochisacri@libero.it)